| FRANCESCO TOMMASINI |
| | | Benvenuti in questo blog! Mi sono proposto di scrivere alcuni articoli, presumo con cadenza settimanale, per esprimere il mio parere sul calcio, non con elementi di attualità (commenti alle partite, ecc ecc, lo lascio fare a Sconcerti), ma con discussioni su eventi, personaggi, curiosità e pura cultura calcistica, presente e futura. Questo primo articolo ha come titolo IL SIGNIFICATO DEL CALCIO. Una volta ho sentito una frase che penso possa calzare perfettamente con questo articolo: "ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada lì ricomincia la storia del calcio". L'emozione di ritrovarsi in strada, nel cortile della scuola, al parco l'abbiamo provata tutti. Ma il calcio non è solo gioia e divertimento, il calcio è anche sacrificio di svegliarsi la domenica mattina alle 7 per andare a giocare, di andare ad allenarsi sotto la pioggia con fuori 3 gradi, dover digerire il duro colpo di una decisione dell'allenatore che ti lascia in panchina nella partita più bella. D'altro canto, in una squadra non esiste solo il giocatore: in una squadra c'è anche l'allenatore. Chi è l'allenatore? L'allenatore è colui che si prende tutte le responsabilità di ogni scelta sbagliata, di ogni risultato negativo. Ogni volta che l'allenatore fa una scelta, c'è qualcuno che lo vorrebbe vedere crivellato di colpi in fondo ad una strada di un quartiere malfamato di Detroit; quanti hanno infamato il proprio allenatore quando ti esclude dalla titolare nella formazione della partita fondamentale per la stagione? Il calcio è questo, l'unione di sacrifici e gioie, di dolori ed emozioni forti, come quella che provi quando fai un assist con i controcoglioni e il tuo compagno segna venendoti ad abbracciare. E' anche questo il calcio, provare gioia per i tuoi compagni e insieme ai tuoi compagni, fratelli in campo e fuori, un gruppo che ha un unico obiettivo: non abbandonarsi mai, nelle gioie e nel dolore, avere sempre fiducia dei propri fratelli, che cercheranno sempre di fare tutto a favore della squadra. Il comportamento egoista di un giocatore può essere giustificato, ma dev'essere la squadra, gli altri compagni a fargli capire che non paga, magari sul campo, quando lanciati a rete si serve il fratello che ha fatto la corsa con te fino alla porta, invece di segnare di prepotenza. La gioia del gol è enorme, ma mai come quella interiore di sapere di aver fatto la cosa giusta e di aver fatto felice un compagno. Ci vediamo la settimana prossima, saluti da Walter Pandiani
CITAZIONE (WALTER PANDIANI @ 29/9/2013, 11:34) Benvenuti in questo blog! Mi sono proposto di scrivere alcuni articoli, presumo con cadenza settimanale, per esprimere il m io parere sul calcio, non con elementi di attualità (commenti alle partite, ecc ecc, lo lascio fare a Sconcerti), ma con discussioni su eventi, personaggi, curiosità e pura cultura calcistica, presente e futura. Questo primo articolo ha come titolo IL SIGNIFICATO DEL CALCIO. Una volta ho sentito una frase che penso possa calzare perfettamente con questo articolo: "ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada lì ricomincia la storia del calcio". L'emozione di ritrovarsi in strada, nel cortile della scuola, al parco l'abbiamo provata tutti. Ma il calcio non è solo gioia e divertimento, il calcio è anche sacrificio di svegliarsi la domenica mattina alle 7 per andare a giocare, di andare ad allenarsi sotto la pioggia con fuori 3 gradi, dover digerire il duro colpo di una decisione dell'allenatore che ti lascia in panchina nella partita più bella. D'altro canto, in una squadra non esiste solo il giocatore: in una squadra c'è anche l'allenatore. Chi è l'allenatore? L'allenatore è colui che si prende tutte le responsabilità di ogni scelta sbagliata, di ogni risultato negativo. Ogni volta che l'allenatore fa una scelta, c'è qualcuno che lo vorrebbe vedere crivellato di colpi in fondo ad una strada di un quartiere malfamato di Detroit; quanti hanno infamato il proprio allenatore quando ti esclude dalla titolare nella formazione della partita fondamentale per la stagione? Il calcio è questo, l'unione di sacrifici e gioie, di dolori ed emozioni forti, come quella che provi quando fai un assist con i controcoglioni e il tuo compagno segna venendoti ad abbracciare. E' anche questo il calcio, provare gioia per i tuoi compagni e insieme ai tuoi compagni, fratelli in campo e fuori, un gruppo che ha un unico obiettivo: non abbandonarsi mai, nelle gioie e nel dolore, avere sempre fiducia dei propri fratelli, che cercheranno sempre di fare tutto a favore della squadra. Il comportamento egoista di un giocatore può essere giustificato, ma dev'essere la squadra, gli altri compagni a fargli capire che non paga, magari sul campo, quando lanciati a rete si serve il fratello che ha fatto la corsa con te fino alla porta, invece di segnare di prepotenza. La gioia del gol è enorme, ma mai come quella interiore di sapere di aver fatto la cosa giusta e di aver fatto felice un compagno. Ci vediamo la settimana prossima, saluti da Walter Pandiani |
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